Dagli anni ’80 gli ecosistemi delle mangrovie nel delta dell’Irrawaddy sono stati soggetti a un costante processo di deforestazione, che ha portato alla perdita di oltre l’80 percento della vegetazione originaria. Le mangrovie vengono abbattute per creare spazio per l’allevamento di gamberi, la coltivazione di riso, la produzione di legname e le piantagioni di olio di palma. Questi processi sono ulteriormente rafforzati dalle difficoltà economiche in cui versa la popolazione locale: il 60 percento degli abitanti dei villaggi non ha un posto di lavoro fisso e molti di loro abbattono gli alberi per guadagnarsi da vivere. Gli ecosistemi di mangrovie sani hanno però un ruolo chiave nella protezione delle comunità costiere dagli eventi atmosferici estremi come gli uragani, nel mantenimento della fauna ittica e nella riduzione di CO₂. Se non si attuano misure, le foreste di mangrovie sono probabilmente destinate a scomparire del tutto, aumentando l’esposizione della popolazione alle catastrofi naturali e provocando ripercussioni negative sull’economia locale.
Il progetto, basato sulle comunità, aiuta le famiglie con basso reddito di tre diversi villaggi. In questa regione si piantano oltre nove milioni di mangrovie, per ripristinare più di 2 100 ettari di terreno degradato. Un ecosistema di mangrovie ripristinato in modo sostenibile offre numerosi vantaggi: in primo luogo si imprigiona il carbonio; secondariamente, si protegge e incentiva la biodiversità: a questo fine viene realizzato anche il primo database genetico delle mangrovie, con 64 specie diverse. In tal modo si proteggono specie a rischio come i dugonghi e le tartarughe marine e si ripristina l’habitat naturale degli elefanti selvatici. In terzo luogo, si riduce il rischio di catastrofi naturali stabilizzando la costa e proteggendo così i villaggi limitrofi da cicloni e tsunami. Infine, le nuove fonti di reddito aiutano a ridurre la povertà: i piccoli pescatori beneficiano dell’aumento del numero di pesci, garanzia della loro fonte di reddito tradizionale. Viene migliorata anche l’attività formativa: si dotano le scuole di celle solari e computer e si svolgono corsi di formazione. Un aspetto particolare del progetto è costituito dal rafforzamento della posizione delle donne, cui si offrono formazione e sostegno in attività come l’allevamento di molluschi, la produzione di vestiti e la colorazione naturale di tessuti. Si mettono inoltre a disposizione borse di studio per ragazze e giovani donne delle famiglie povere che vivono nella regione del progetto, affinché possano andare a scuola fino all’università.
Il progetto viene eseguito insieme all’Università di Pathein e di Myeik. Ciò garantisce un supporto scientifico professionale e una solida implementazione del database genetico. I fondi per i certificati CO₂ ritornano alle comunità, ad esempio sotto forma di supporto a promettenti business locali, borse di studio per la formazione, celle solari per le scuole e lampadine solari per le unità familiari.